“La tardiva marcia indietro del Sindaco Roberto Dipiazza sulla concessione di Piazza Unità per la manifestazione che ricorderà l’annuncio della promulgazione delle leggi razziali a Trieste da parte di Mussolini non risolve il problema: la nuova amministrazione è infarcita di fascistoidi, e se non siamo ancora all’apologia del fascismo poco ci manca, lo dimostrano i primi atti della nuova amministrazione rivolti contro mendicanti, gay e migranti in nome del ‘decoro’, e lo confermano le parole indirizzate al Comitato Danilo Dolci con cui inizialmente era stata negata la Piazza autorizzando invece la manifestazione in Piazza Goldoni dove i totalitarismi verrebbero messi tutti sullo stesso piano. Le dichiarazioni del Capogruppo della Lega Nord Polidori non fanno che confermarlo”.
“Se è vero che la risposta al Comitato Danilo Dolci è partita dal Ufficio di gabinetto del Sindaco, che è di nomina politica, il tentativo di Dipiazza di scaricare la responsabilità della scelta sugli ‘uffici’ è poi uno schiaffo ai dipendenti del Comune: invece che scaricarle sugli uffici, si assuma le sue responsabilità ed eviti che accada di nuovo, anche se ora governa lui Trieste è pur sempre una città Medaglia d’oro per la Resistenza contro il fascismo e lui ora deve sforzarsi di rappresentare tutta la città, non solo quelli che l’hanno votato”.
”Purtroppo la destra a Trieste è anche questo, e ci sono segnali evidenti che possa ricominciare a essere così nel resto del paese e in molti Stati in Europa: superare le divisioni e ricostruire le ragioni dell’unità a sinistra e nel centrosinistra, è difficile e bisogna rinunciare tutti a qualcosa ma l’opposizione deve fare questo”.